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Gianni Castagno

Gianni (Giovanni) Castagno, torinese di natali , affascinato fin da bambino dalle storie e dai racconti della cultura popolare, s’interessa inizialmente di canto popolare seguendo i corsi tenuti, negli anni ’80, da Franco Lucà al “Centro di Cultura Popolare” di Torino e strimpella la chitarra per accompagnare i canti. Dopo un breve periodo di interesse per la danza afro-cubana, entra in “Baldanza”, un gruppo dove si propongono danze popolari. Nel 1989, venuto in contatto con uno sparuto gruppetto di “amanti delle danze occitane e francesi” si intriga a tal punto in queste ultime che per qualche anno segue assiduamente corsi e stages specialmente in Francia. E danza, sempre e ovunque.


Dal 1992 si impegna per la diffusione della danza e della musica franco-occitana a Torino, è fra i fondatori dell’associazione “Indanza” (della quale si occuperà fino al ’97) e collabora in varie associazioni all’organizzazione di corsi, stages e balli con musica dal vivo.


Sempre nel ’92 inizia a premere i bottoni della fisarmonica diatonica (organetto) sotto la guida di Beppe Greppi. E’ uno strumento che lo affascina perché gli evoca l’idea del suonatore popolare e con esso si possono eseguire contemporaneamente melodia ed accompagnamento. Inoltre è costituito da una materia che egli ama in modo particolare: il legno (e sarà di legno anche il suo primo ed ultimo CD, precisamente di castagno…). E’ uno strumento che egli ritiene intuitivo e facile da imparare (in seguito si rende conto che non è poi così facile quanto sembrava).


Suoi maestri sono Silvio Peron, Sergio Berardo, Patrick Cadeillan (al tempo organettista dei Perlinpinpin), ma per il resto anche autodidattica e anche tanta discontinuità poiché non ama suonare sempre, a tutti i costi e in mezzo al caos.


Gli piacciono le percussioni, in modo particolare il djambé (tamburo dell’Africa centro-occidentale) che talvolta usa in modo improprio per i ritmi delle “Bourrées”.


Un giorno incontra il flautista Giorgio Gallinucci e nasce il duo “Bardana” che durerà qualche anno.

Il nuovo millennio segna un’interruzione delle attività legate alla danza e alla musica; passeranno un paio di anni prima che la voglia di calpestare parquets e di suonare ritorni.

Nel 2006 con Alessandro prima, ed Enrico poi, il Gianni suonatore non-musicista si ‘compromette’ in nuove avventure musicali. Nasce ‘Libera Suoneria’.


Intanto è anche determinante l’interesse che riguarda le lotte per i diritti umani. Molto sentita la partecipazione alla causa No-Tav in valle di Susa dove spesso si trova a suonare nelle proteste anche sulla corsia di sorpasso dell’autostrada del Frejus…


Il 2013 lo vede partecipe nel teatro di impegno civile con la compagnia ‘Teatro di Terra’ (regia Paolo Senor) a suonare nel valsusino ‘Canto di Maddalena’, una rappresentazione che simboleggia la violazione della terra perpetrata dai cantieri per la costruzione della Torino-Lion in valle di Susa.

E proprio in valle di Susa, quando il tempo glielo permette, sale sulle ‘sue’ amate montagne per intrattenersi con folletti gnomi e fate che gli indicano la strada…

Frasi Celebri:

- " A questo pezzo bisogna fare attenzione, ci sono delle note lunghe e delle note corte!"

11 febbraio 2009 ore 23.05

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